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Punto pieno

Punto pieno

Andrea Sorci, in preda a uno dei suoi accessi di rabbia, uccide la sua domestica “continentale”. Il romanzo si apre proprio su questo omicidio e sul suo insabbiamento a opera del potentissimo Peppe Vallo, l’Americano, figlio illegittimo del vecchio barone Sorci e trait d’union tra politica, mafia e imprenditoria. Il delitto viene fatto passare come opera di mano ignota, anche se Rico, figlio del fratello maggiore e prediletto di Andrea, conosce la verità. Uomo da sempre tormentato, ama la moglie Rita eppure non può fare a meno di tradirla; crede che la Sicilia possa trasformarsi, ma deve fare i conti con un ritorno della mafia sempre più aggressivo. È deluso. E, di volta in volta, trova conforto in donne diverse. Il mondo femminile è molto più vasto e ospitale di quanto appaia. Tre donne, che la famiglia Sorci ha ribattezzato “le Tre Sagge”, sanno dar forma, in un’antica sagrestia, al Circolo del Punto Pieno, dove ricamano corredini, tovaglie, lenzuola, asciugamani. Si crea così una sorta di adunanza femminile dove si discute, si commenta, ci si consola, e si “rammendano” traumi sociali e famigliari. Il mondo avanza, l’uomo vola sulla Luna, gli studenti si ribellano. La tensione positiva dei movimenti a cavallo fra gli anni sessanta e settanta si scontra con le contraddizioni della nuova Sicilia. Lo schianto dell’esplosione di Capaci rimbomba feroce dentro le vicende della famiglia Sorci. Rita, anziana e lucida, effonde finalmente la sua saggezza, e raccomanda di non lasciarsi mai intimidire.

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